Giovanni Buzi: Testa trasparente (2009)

Testa: frammento di un corpo

 

Presentazione della mostra "Interrogando i Visi" (Roma, giugno 2011) a cura di Paolo Raffaeli

Nell’essenza della sua sfericità, la testa è un tema che accompagna tutto il percorso artistico di Giovanni Buzi. Fantasma privato del corpo, cerca uno spazio per vivere, una domanda a cui rispondere. Gli anni romani hanno portato questa ricerca alla composizioni di grandi teste in cui il rosso di un romantico ma cupo barocco si congiunge all’espressione sensibile e pura della linea etrusca. Le due profonde radici del pittore: Roma e l’Etruria.


Nei successivi anni trascorsi a Bruxelles, le immagini dell’universo buziano, portate ad un’estrema compiutezza formale, conquistano il colore. Sono anni di riflessioni e di analisi sul proprio cammino. Grandi tele appieno compiute, eseguite con miscellanea di tecniche e colori, vengono impietosamente tagliate, sminuzzate e ridotte in piccoli pezzi, di cui ognuno nasconde dentro di sé la memoria del tutto ma, impotente nel suo tentativo di ritorno all’unità dell’origine, lamenta la sua solitudine restando unico superstite o si compone con altri in un insieme nuovo e diverso. La pura bellezza dell’immagine non riesce più a soddisfare le profondità dello spirito: è necessario che venga distrutta, perché possa rinascere, da una miriade del caos, lo spessore più intenso di una nuova realtà.


Ancora teste, ma ora piccole e colorate. Sono gli ultimi anni, gli ultimi mesi perfino: questo tema a lui sempre caro torna in modo costante, rilucendo adesso con tocchi di colore e con l’intensa luminosità del bianco. Volti che parlano dell’amore per l’arte, della verità di una ricerca, dell’intensità della vita. Di tutto questo permane il ricordo nella memoria… l’opera continua a raccontare se stessa ed altro ancora.

Paolo Raffaeli

Foto di quadri esposti

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